Personalizzazione totale delle macchine industriali: la strategia per la crescita di Progea Leonardo spiegata dal ceo Giarola

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Sempre più spesso aziende manifatturiere che producono macchine industriali adottano la personalizzazione totale. Lo fanno per differenziarsi dalla concorrenza, creare un valore aggiunto per le imprese clienti e soddisfare richieste di mercato sempre più esigente. Ma di cosa si parla? Si tratta di dar vita ad un livello di customizzazione che va oltre le opzioni predefinite offerte dal costruttore e che permette alle aziende clienti di influenzare ogni fase della creazione del prodotto.  Dalla progettazione all’installazione, si creano le condizioni per cui queste ultime possono utilizzare strumenti interattivi per definire le specifiche, scegliendo dimensioni, forme, colori, materiali, funzionalità e qualsiasi altro aspetto. Lo sa bene Progea Leonardo, azienda di Albuzzano (Pavia), che progetta e realizza macchine industriali robotizzate, come le linee per le pompe delle macchine da caffè, ma anche quelle automatizzate per la farmaceutica, la cosmesi e il comparto dolciario. L’azienda, 2,5 milioni di fatturato, ha fatto della personalizzazione totale il fulcro della propria strategia di crescita.

Tra le aziende clienti, quella di sistemi di avvolgimento e assemblaggio per bobine e motori Marsilli, il fornitore globale nell’automotive e nel marine Persico, il produttore di cosmetica Intercos, quello di prodotti per l’igiene Cosmeva, e l’impresa di pompe solenoidi Ceme.

Parallelamente alla attività di costruttore, l’azienda importa ed installa robot collaborativi industriali (e non solo) in funzione alle richieste ed esigenze delle aziende clienti. Tra questi anche Pudu bot, il cobot “cameriere” che fa le consegne nei pub e nei ristoranti. Ne abbiamo parlato con Angelo Giarola, ceo e ingegnere tecnico di Progea Leonardo.

D: Mi descrive un po’ l’azienda, la sede, quando nasce, il fatturato, i dipendenti?

R: L’azienda è nata nel 2006 ed è stata fondata dal Benedetto Perrotta; inizialmente l’impresa si occupava di lavorazioni meccaniche, con centri di lavoro e Cnc; la svolta nell’automazione è avvenuta tra la fine del 2009 e gli inizi del 2010, quanto sono entrato nella società acquistando metà delle quote: ora sono socio amministratore. Progea ha 14 dipendenti. Attualmente sta conducendo un forte investimento in termini di personale, visto che 7 persone si sono aggiunte alla squadra. Il core-business sono le macchine speciali, per l’automazione industriale: il cliente chiede macchine ad hoc capaci peraltro di realizzare prodotti molto velocemente.

D: Quali settori industriali sono maggiormente interessati alle macchine e ai prodotti di Progea?

R: Ci siamo molto sviluppati nell’ambito beverage e in particolare nella realizzazione delle linee per le pompe delle macchine da caffè; ma anche la cosmesi, la farmaceutica e il comparto dolciario sono sempre più rilevanti, per noi. Peraltro, dal 2021 abbiamo deciso di diventare distributori di due brand di robot e cobot: uno di modelli industriali (Turin: scara 4 assi, e antropomorfi sei assi) e uno di cobot (Hans). Infine, ci occupiamo anche della vendita di Agv Hans.

D: Dunque l’azienda si sta espandendo

R: Vorremmo crescere con una maggiore velocità; ma il problema è quello di trovare del personale tecnico “qualificato e appassionato”; stiamo investendo molto sui giovani, sperando che costituiranno il nostro futuro. Occorre puntare molto sulla formazione ed il rispetto.

D: Qual è il grado di digitalizzazione delle macchine Progea? C’entra l’intelligenza artificiale?

R: Direi che siamo ad un passo dall’implementazione dell’intelligenza artificiale: siamo ad un ottimo livello di integrazione uomo-macchina.

D: Quali sono le sfide? Cosa chiede il mercato?

R: Il mercato chiede macchine speciali, per lavorazioni industriali molto specifiche; e chiede che queste siano facilmente integrabili con i robot, in modo che questi ultimi possano sostituire gli umani nelle attività prive di valore aggiunto. Ora, grazie ai nuovi e potenti sistemi di visione, i robot possono orientarsi ed agire in maniera quasi automatica.

D: A proposito di macchine per le lavorazioni speciali, voi producete quelle per la cosmetica

R: In effetti abbiamo macchine in linea robotizzate con manipolazioni multiple per l’etichettatura e il confezionamento di mascara, rossetti, e burro-cacao. La prima macchina preleva i particolari dal nastrino di quella a monte che realizza i mascara, li orienta e li posiziona sulla seconda macchina con doppio sistema di visione in rotazione, e con il compito di posizionare i mascara per l’etichettatura. La terza macchina, con robot, preleva questi ultimi e li pone su un nastro della quarta, che è l’etichettatrice vera e propria. In quinta stazione un robot preleva i beni e li pone su un nastro per il packaging.  Insomma, c’è quasi tutto il ciclo. Ci sono poi le compattatrici di polveri cosmetiche, come la A17022.

Progea Leonardo produce macchine utensili destinate a differenti settori, fra cui quello dei prodotti cosmetici. 

Ce ne sono a tavola rotante, con carico e recupero polveri in modo automatico, e possibilità di implementazione di fondelli metallici sia manuale che robotizzata. Queste ultime macchine sono caratterizzate da una grande qualità, e dalla possibilità di eliminare intere fasi di processo, consentendo risparmi di spazio, soldi e tempo. Si sposano bene con il 4.0: possono essere gestite e controllate da remoto, e integrate con i nostri robot collaborativi, dal momento che sono già predisposte per questo. Peraltro, noi non siamo solo costruttori: siamo integratori, e quindi da una parte colleghiamo le macchine con le altre, dall’altra forniamo servizi e assistenza. Queste macchine funzionano con programmazione da Plc (il controllore logico programmabile è un computer per l’industria specializzato in origine nella gestione o controllo dei processi industriali; Nrd) e dispongono di ricette precompilate dall’operatore – anche per tempistica, velocità esecutiva, forze in gioco, pressioni; se collegate con l’Erp (pianificazione delle risorse d’impresa, è un software di gestione che integra tutti i processi aziendali e tutte le funzioni rilevanti, ad esempio vendite, acquisti, gestione magazzino, finanza o contabilità; Ndr) o Wms (un software di gestione del magazzino capace di adattarsi ad esigenze specifiche e assicurare il funzionamento della catena logistica; Ndr) – il cliente è in grado di salvare tutti i dati, sia a fini statistici che a quelli di manutenzione predittiva.

D: Si diceva che voi siete anche distributori di robot industriali

R: Turin Robot di Shanghai, ad esempio, è un fornitore leader di soluzioni di automazione e integrazione di sistemi per robot industriali, tra cui il robot Scara tra i più veloci del settore a 0,28 secondi per ciclo, scara a quattro assi, mini sei assi leggeri, delta, robot e serie a pieno carico con carichi utili da 1 kg a 500 kg. In realtà noi non siamo solo i distributori; nel senso che gli europei sono molto sensibili alle imperfezioni. Noi le indichiamo ai produttori cinesi, e loro fanno le dovute correzioni. Di contro, i cinesi ci fanno buoni prezzi, che ci aiutano ad essere competitivi.

D: Di quali Cobot vi occupate, in termini di commercializzazione?

R: Ad esempio di Pudu bot, il cobot “cameriere” che fa le consegne nei pub e nei ristoranti. Ha un aspetto accattivante, e funzionalità vocali basate sull’intelligenza artificiale. Per il posizionamento e la navigazione, per potersi adattare a più scenari, Pudu bot supporta sia soluzioni slam (localizzazione e mappatura simultanea; sistemi che servono a costruire una mappa del locale in un ambiente in partenza sconosciuto; Ndr) laser che slam visuale. Pudu bot adotta un innovativo design bionico, dall’altezza del corpo della macchina all’inclinazione dello schermo, alla curva delle forme; e, per una maggiore sicurezza, Pudu bot è dotato di sensori 3D e di un nuovo telaio modulare. Può arrestarsi a qualunque angolo e spostarsi appena incontra un ostacolo. L’angolo di rilevamento frontale supera i 192 gradi, mentre la distanza di obstacle detection i 10 metri. L’interazione è multimodale: voce, luce, tatto e espressioni significative. Bellabot è prodotto da Pudu Robotics, impresa tecnologica con sede a Shenzhen e fondata nel 2016; è cresciuta rapidamente negli ultimi anni fino a diventare un “leader” nei mercati globali con una copertura di oltre 60 paesi in tutto il mondo. I robot sono ampiamente applicati in ristoranti, ospedali, scuole, edifici per uffici, sale governative, stazioni della metropolitana, sale d’attesa, e altro.

D: Quali sono i pillar della strategia di ricerca e innovazione di Progea Leonardo?

R: In realtà, pensando alle nostre macchine, la ricerca e l’innovazione sono necessariamente un processo continuo, perché noi realizziamo prodotti che sono frutto di una personalizzazione al 100%, di una customizzazione totale. Questo livello (di personalizzazione) va oltre le semplici opzioni predefinite offerte dal produttore e permette alle aziende clienti di influenzare ogni fase del processo di creazione. Il primo passo è il progetto. Qui i clienti possono lavorare direttamente e indirettamente con i progettisti o utilizzare strumenti interattivi per definire le specifiche. Possono scegliere dimensioni, forme, colori, materiali, funzionalità e qualsiasi altro aspetto che desiderano concretizzare. Una volta che il prodotto personalizzato è stato realizzato secondo le specifiche del cliente, viene avviata la fase di installazione. Questa può variare a seconda del tipo di prodotto; in ogni caso, l’assemblaggio e il posizionamento va svolto nello spazio desiderato dal cliente. Dunque, durante tutto il processo di personalizzazione, è importante una comunicazione stretta con le imprese clienti. Ciò consente di affrontare anche eventuali problemi emersi in corso d’opera e di garantire che il bene finale risponda alle aspettative.

D: Quali sono i vantaggi della personalizzazione totale?

R: La personalizzazione totale di un prodotto offre numerosi vantaggi sia per le aziende clienti che per noi. Alle prime, consente di ottenere un prodotto unico e adatto alle loro esigenze specifiche, migliorando l’esperienza e la soddisfazione complessiva. A noi, offre l’opportunità di differenziarci dalla concorrenza, di creare un valore aggiunto per i clienti e di soddisfare le richieste di mercato sempre più esigenti.

D: Altri pillar della strategia di crescita?

R: Credo che quest’anno ci concentreremo molto sulla crescita del personale tecnico, con investimenti in formazione: possiamo avanzare in quanto azienda solo disponendo della capacità di realizzare i prodotti. È lì il valore aggiunto per la nostra attività.

D: Ci sono mercati nei quali vorreste penetrare?

R: Più che altro, vorremmo espanderci ancor più nella farmaceutica, nella cosmesi e nell’ automotive. Poi capita di essere contattati da aziende di settori che non trattiamo, ma che potrebbero rivelarsi interessanti. Quanto alle aree geografiche, abbiamo venduto macchine in tutto il mondo tranne che in Australia e in Medio Oriente.

D: Avete in mente acquisizioni?

R: Tre anni fa eravamo pronti ad acquisire una azienda di elettronica; poi abbiamo dirottato il finanziamento sul business dei robot collaborativi. Piuttosto, ci sono state richieste di acquisto da parte di aziende terze interessate a comprarci.